Si è conclusa domenica 10 settembre la decima edizione de “Il Tempo delle Donne“, la festa-festival del Corriere della Sera che quest’anno è stata guidata dalla parola “Libertà”. Una parola importante, molto cara a Bottega Partigiana, associazione culturale che sin dai suoi esordi ha lottato a difesa della cultura d’autore. Una modalità di rapportarsi all’arte che, al giorno d’oggi, deve fare troppi conti con le rigidità tecnico-burocratiche e con una economia fondata sulla filosofia dell’austerità.
Il 7 settembre, al centro di produzione culturale La fabbrica dell’animazione di via Rivoli 4 (sede aperta al pubblico di Bottega Partigiana), si è esibita Cristina Castigliola con il corto teatrale “Una solitaria penombra”, uno degli eventi diffusi del Festival che dal primo settembre hanno animato l’intera città di Milano fino alla tre giorni conclusiva in Triennale Milano.
Il pubblico in sala, di fronte alla performance, ha risposto numeroso. Non ha risparmiato una viva partecipazione e numerosi applausi per esprimere il proprio entusiasmo. Con il suo “divertissement noir” l’autrice-attrice ha raccontato come regole e convenzioni sociali, che risultano essere spropositate per la vita e la psiche degli individui, ci tolgano equilibrio e in generale una sana “joie de vivre”.
Sono tante le sfaccettature che hanno a che fare con la libertà. Del singolo individuo e del singolo in relazione ad una comunità sociale. Un tema portante che, insieme al desiderio della nostra associazione di crescere e diventare un riferimento per un quartiere ricco di storia e così fertile per la città, smuove il bisogno di esprimerci parlando di ‘libertà’ come una condizione indispensabile, imprescindibile, che – per la nostra realtà – è un “capitolo aperto” che deve risolversi in una azione concreta. È quindi urgente pronunciarsi dichiarando che, a proposito di libertà, facciamo al Comune di Milano una richiesta precisa: liberare Bottega Partigiana dai contratti “capestro” che le impediscono di poter strutturare e poter far vivere La fabbrica dell’animazione.
Le iniziative, diverse tipologie di progetti che coinvolgono più artisti, sono in cantiere. Speriamo quindi in una celere risposta. Speriamo che “un nuovo tempo di libertà” ci dia ossigeno per Festival come quello appena conclusosi e per tanti altri ancora a venire.