Online il bando del Premio Paola Occhi 2014 Premio Nazionale di pittura, III Edizione

Cecità

“Se puoi vedere guarda, se puoi guardare osserva”.
Kay Ka’us Ibn Iskandar da ‘il Libro dei Consigli’

Questa è la frase che introduce ‘Cecità’, libro di José Saramago. Un romanzo drammatico che parla dell’Indifferenza umana e di come la società contemporanea sia diventata cieca poiché si è perso il senso profondo della solidarietà tra le persone.
Nella storia c’è un punto di “Azzeramento” delle condizioni sociali precedenti, una crisi, in cui sorge la possibilità di una nuova organizzazione più etica e paritaria.
Ma per Saramago l’epidemia di cecità collettiva ha conseguenze atroci e terrificanti.

Aria Pesante di Elisa Zadi

Aria Pesante di Elisa Zadi

 

“Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono”.
Josè Saramago

La riflessione e visione che proponiamo, a partire da questa opera di grande spessore e profonda indagine di molte attuali strutture e condizioni sociali, vuole in primis stimolare una sosta in quello spazio e stato di Azzeramento, per superarlo; per percorrere un viaggio immaginativo sospeso in un vuoto, dove tutto diventa possibile. Riaprire gli occhi vedere guardare osservare, per poi avere il coraggio di colorare o sporcare la realtà con la propria soggettività.

Paola Occhi era mia madre, morta di cancro nel 2010 a causa dall’Amianto, una problematica verso cui esiste attualmente una profonda cecità. Per non parlare di come viene affrontata la malattia a livello terapeutico e di tutte le conseguenze che questo comporta. Mia madre, maestra di scuola elementare e di vita, però ha sempre lottato per trasmettere il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, è stata un esempio ed ha lasciato un segno. E’ a lei che vanno dedicate le opere del Premio, lei che, anche quando stava naufragando nell’oceano della Cecità, ha continuato a guardare la vita e le persone con bellezza, amore, rispetto, profonda solidarietà, fino all’ultimo dei suoi giorni. Ed è per questo che vogliamo continuare a far vivere la sua memoria e l’etica fuori dal comune con cui ha colorato la sua realtà.
Elisa Mucchi

Cecità
La cecità consiste in una percezione ottico-visiva ridottissima o nulla (rispettivamente cecità parziale o totale). Può essere congenita, può derivare da gravi affezioni dell’apparato visivo oppure da un trauma. E’ Mancanza della vista definitiva o temporanea, assoluta o relativa a seconda che manchi, rispettivamente, ogni traccia di percezione visiva in entrambi gli occhi, oppure soltanto uno degli elementi che compongono l’atto visivo (senso luminoso, senso cromatico, percezione spaziale, stereoscopia, ecc.).

A livello verbale è impossibilità, al di fuori di ogni compromissione del potere visivo, di comprendere il significato delle parole e delle cifre scritte; è sinonimo di alessìa. In senso figurato, l’essere privo della capacità di riconoscere il vero o il bene, di intendere e giudicare la realtà dei fatti in sé e nelle loro possibili conseguenze. I suoi contrari sono discernimento, giudizio, ragionevolezza, razionalità, senno.

Volontariamente o meno l’ignorare eventi o situazioni che richiedono una nostra precisa responsabilità ci rende ciechi, spesso indifferenti. In fotografia il massimo esempio di ampliamento visivo, e annullamento del sé, è senza dubbio il reportage. Basti pensare a fotografi provenienti dal mondo dell’arte quali Capa, Rodger, Seymour e Cartier Bresson, fondatori nel 1947 della Magnum Photos, che divenne in breve tempo la più prestigiosa agenzia di fotogiornalismo. 3 di loro, a distanza di pochissimi anni anni dalla fondazione, troveranno la morte nei rispettivi luoghi di insediamento. In un periodo in cui la fotografia era l’unico modo di mostrare al mondo intero l’attualità e la realtà di ciò che stava accadendo, essi annullavano il proprio ego in favore di una responsabilità ben più alta del semplice scattare una foto. L’arte compositiva di ogni loro singola immagine era atta ad amplificare ciò che essi stessi vedevano, vivevano e provavano. L’osservare quegli scatti trasporta ancora ora immediatamente in quei luoghi, con le stesse, medesime sensazioni. Ed era, ed è, tutto reale.

Uno su tutti divenne famoso in tutto il mondo per una foto scattata a Cordova durante la guerra civile spagnola: Robert Capa. In uno scatto ritrae un soldato dell’esercito repubblicano colpito a morte da un proiettile sparato dai franchisti. Questa foto è tra le più famose fotografie di guerra mai scattate, un’icona del fotogiornalismo. Capa fu anche uno dei pochi fotografi ad immortalare su pellicola i primi momenti dello sbarco in Normandia del 1944. Anche lui sbarcò insieme ai soldati, con lo stesso loro addestramento, con la stessa, identica paura. Al posto del fucile una macchina fotografica. Presente in numerosi conflitti del periodo con la sua fidata Leica III, Capa era un soldato, un fuciliere e a quel mondo apparteneva. L’individuo non era importante: le persone dovevano sapere cos’era la guerra, nella sua totalità e concretezza.
Morirà nel 1954 durante la Prima Guerra d’Indocina, al seguito di una squadra di truppe francesi.

Esisteva una rivista nata nel 1936 imperniata principalmente sul foto giornalismo: Life. Costola del già famoso Time, tra le sue pagine trovarono spazio anche gli scatti di Capa e di altri come lui, ed era il mezzo più efficace per mostrare al mondo il proprio stesso volto, senza finzioni. Nel 2007 la rivista chiuse, soprattutto a causa di un dilagare nuovo e diverso di informazioni digitali, mezzo più veloce e immediato, alla portata di tutti, ma cacofonico e dispersivo.

Nel secolo scorso l’arte è stata uno degli elementi più significativi nel sottolineare i cambiamenti del mondo, basti pensare ad un movimento di rottura come l’impressionismo, che improvvisamente dipinge un mondo quotidiano, e non più solo ritratti di potenti o scene bibliche o mitiche. Il simbolismo, con donne estremamente forti come protagoniste, non più relegate al ruolo di ‘angelo del focolare’ e in quegli anni finalmente in emancipazione da tali stereotipi. L’espressionismo, in cui l’emozione stessa suscitata dal colore è la protagonista. Il futurismo con la sua velocità e tecnologia; la pop art col suo inutile consumismo; la transavanguardia con la sua cacofonia e via via fino ai giorni nostri, in una continua visione emotiva del mondo attorno a se, a sottolinearne cambiamenti e percezioni, regalando riflessioni e diversi punti di vista altrimenti invisibili, ma senza volontà alcuna di morale o giudizio, il cui compito non spetta certo all’arte.

Il III° Premio Nazionale di Fotografia e Pittura ‘Paola Occhi’ vuole concentrare la sua attenzione sul tema Cecità, e chiede agli artisti partecipanti di interpretare questo concetto tramite fotografia e pittura.

Staff Premio Occhi 2014

III° Premio Paola Occhi | Cecità

Aperte le iscrizioni al III° Premio Nazionale di Fotografia e Pittura ‘Paola Occhi’.

Tema del 2014: Cecità.

Da quest’anno il Premio prevede la sezione fotografia, oltre che la già presente sezione pittorica. Per quest’ultima categoria confermata la giuria degli ultimi 2 anni, che ha portato a vincere artisti quali Elisa Zadi e Michele Pierpaoli, mentre per la sezione fotografica è stato chiamato il comitato scientifico del prestigioso Premio Cascella, che negli ultimi 3 anni ha visto fra i vincitori fotografi quali Tea Falco, Lorenzo Fontanesi, Giulia Magagnini, Alessandro Falco, Simone Sapienza, e si è avvalso della professionalità critica e tecnica di Marianna Santoni, che li ha coadiuvati nel 2013.

Il III° Premio Nazionale di Fotografia e Pittura “Paola Occhi” vuole concentrare la sua attenzione sul tema Cecità, e chiede agli artisti partecipanti di interpretare questo concetto tramite fotografia e pittura. Verranno selezionati 20 artisti su territorio nazionale ed è prevista la realizzazione di un progetto espositivo e del catalogo dello stesso.

Gli artisti non devono versare alcuna quota per partecipare: è assolutamente gratuito.

L’evento, curato da Alessandro Passerini del Collettivo TM15 ed Elisa Mucchi del progetto polis_artika, rientra nelle attività attuate dal Comune di Migliarino (FE) rivolte alla sensibilizzazione sul problema amianto, grazie alla stessa Elisa e Giancarlo Mucchi, in collaborazione con l’associazione AEAC di Alberto Alberti e il prezioso contributo di Rossella Zadro, assessore all’ambiente di Ferrara.

Termine ultimo per inviare le candidature: 20 aprile 2014.

Bando: http://premiopaolaocchi.com/bando

Spazio Espositivo: Centro Polifunzionale, viale Giacomo Matteotti, 11 – Migliarino (FE)

Genere: concorso di fotografia e pittura

Termine iscrizioni: ore 24.00 del 20 aprile 2014

Partecipazione gratuita.

Patrocini: Collettivo TM15, il Volano, associazione AEAC, Associazione tamèr, Associazione Tracce d’Arte, Premio Nazionale di Arte Contemporanea B.Cascella, Galleria del Carbone, il Faro Verde, Terry May Home Gallery, Progetto polis_artika.

Curatori: Elisa Mucchi, Giancarlo Mucchi, Alessandro Passerini.

Informazioni:

http://premiopaolaocchi.com/bando

mail: premio.occhi@gmail.com