“Fair Play”. Un film del 2006 di Lionel Bailliu. Con Marion Cotillard, Eric Savin, Benoît Magimel, Jérémie Rénier, Mélanie Doutey, Jean-Pierre Cassel, Malcolm Conrath.
IL PICCOLO GRANDE FILM DI LIONEL BAILLIU SULLA NOSTRA VITA ORMAI AZIENDALE
Il lavoro, miraggio per troppi, può diventare un inferno gestito da pochi.
È quando il fair play, il rispetto delle regole e delle persone, salta. E se perdere la partita di squash col capoufficio significasse giocarsi il posto? “Negli affari non c’è fair play che tenga, niente questioni di coscienza, l’unica regola è raggiungere l’obiettivo: con ogni mezzo.” Jean-Claude non ha dubbi, così è arrivato in alto. Così vuole rimanerci.
Ambizione, solo così si vince.
“La sconfitta puzza, non c’è niente che appesti di più della propensione all’insuccesso. E tu puzzi di fallimento”. Charles lo spinge al limite, in palio c’è la posta più alta. La carriera, la reputazione, il futuro.
Abbiamo tutti qualcosa da perdere. E Alexandre sta rischiando grosso. Tutti contro tutti: la competizione in orizzontale fa leva sul senso di colpa, è la tensione emotiva che fa macinare risultati.
Alexandre ce l’ha fatta, ha vinto. Per questa volta.
Persino il tranquillo jogging urbano può trasformarsi nella corsa dei ricatti. E anche la dolce Nicole potrebbe avere le sue convenienze. Jean-Claude sembra proprio a un passo dalla vetta. Tuttavia ha bisogno di alleanze. Alexandre torna in bilico, a questo giro rischia di perdere.
Charles è il capo, ma c’è sempre un capo dei capi: il suocero. L’ha convocato proprio al campo da golf, per mandarlo in buca. La vita aziendale non tramonta mai, ma la carriera si. E, quando il vento cambia, ciò che è stato non conta più. Il merito è la fedeltà al comando, a chi ha potere: quest’ultimo è colui che trionfa davvero. Usa e getta: per rotolare giù, basta un pollice verso. “Io ho Fair Play, te la concedo”. Arriva sempre dall’alto, è l’ultima possibilità.
“Vedrete come si rinsalderanno i legami”. Ora anche Charles ha bisogno di alleanze, e ha portato i colleghi a fare rafting. Riuscirà a rimanere a galla?
“Si sente quando un uomo sa che non può farcela”, diceva Charles a chi contava molto meno di lui, quando era Dio. Tra poco avrà bisogno degli altri, perché l’acqua non perdona. E adesso, fra le cascate, sta davvero per affogare.
Qualcuno di loro sa di aver perso il potere, qualcun altro sa che ora potrebbe averlo. Per questo Charles potrebbe anche morire. Non serve più. Anzi. Vittime ma carnefici, nessuna solidarietà umana quando si è in guerra.
Saranno in tanti a fallire, a morire: è la selezione naturale del mercato. Resteranno in vita soltanto i migliori: “l’unica regola è raggiungere l’obiettivo, con ogni mezzo”. Si tratta del prezzo dell’azienda universale, un tempo comunità. Il mercato guadagna, e perdono le persone.
“Io ho Fair Play, te la concedo”. È l’unica regola rispettata da chi ha vero potere.
Jacopo Brogi