JEREMY CORBYN: 41 ECONOMISTI SCRIVONO AL GUARDIAN

 

41 economisti hanno scritto un appello in difesa del programma economico promosso da Jeremy Corbyn, attuale candidato alla segreteria del Partito Laburista britannico. Nell’appello, redatto in forma di lettera e pubblicato sul prestigioso quotidiano britannico Guardian, si afferma che la politica economica sostenuta da Jeremy Corbyn (e definita dai media britannici con il termine di “corbynomics”)  non è affatto al di fuori della cosiddetta “economia mainstream” (cioè il pensiero prevalente nell’àmbito degli studi economici), bensì che queste idee economiche possano risultare utili a promuovere la crescita e la prosperità.

Tra i firmatari dell’appello vi sono David Blanchflower, ex membro del Monetary Policy Committee della Bank of England (ossia l’organismo della Bank of England che decide il tasso d’interesse ufficiale del Regno Unito), Mariana Mazzucato (autrice del libro “Lo Stato innovatore”), Steve Keen (economista ideatore del programma “Minsky), Mario Saccareccia della University of Ottawa, Marco Veronese Passarella della University of Leeds, Stefano Lucarelli dell’Università degli Studi di Bergamo.

Qui di seguito il testo della lettera:

 

L’accusa, ampiamente diffusa nei confronti di Jeremy Corbyn e dei suoi simpatizzanti, consiste nell’essersi fatti promotori di una politica economica di estrema sinistra. Ciò non trova però fondamento nelle dichiarazioni e nelle politiche sostenute dal candidato.

La sua opposizione rispetto alle politiche di austerità è coerente con quanto il pensiero economico prevalente afferma, e lo è persino con quanto sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale, istituzione che per sua stessa natura è conservatrice. Egli mira a promuovere la crescita e la prosperità, e ha votato contro l’indegno taglio da 12 miliardi di sterline perpetrato nei confronti della spesa sociale.

Nonostante il fuoco di fila mediatico volto ad affermare il contrario, sono la politica perseguita dall’attuale governo e gli obiettivi che per mezzo di essa s’intendono conseguire a essere espressioni di estremismo. Durante la precedente legislatura, l’obiettivo di ottenere che il bilancio del settore pubblico fosse in pareggio è fallito. Fare salire la povertà infantile e tagliare gli aiuti ai più deboli è inammissibile. Tagliare gli investimenti pubblici in nome della prudenza è un errore poiché ciò limita la crescita, l’innovazione e gli incrementi di produttività, mentre invece la nostra economia avrebbe proprio bisogno di migliorare in tutti questi àmbiti. Di conseguenza, per via del minore gettito fiscale, il debito aumenta.

Noi sottoscritti non siamo tutti sostenitori di Jeremy Corbyn. Tuttavia auspichiamo che divenga manifestamente chiaro dove, effettivamente, vi sia “estremismo” nel contesto del vigente dibattito economico.

Vostri,

David Blanchflower
Professore di economia, Darthmouth College, University of Stirling. ex membro del Monetary Policy Commitee della Bank of England

Mariana Mazzucato
Professore, University of Sussex

Grazia Ietto-Gillies
Professore emerito, London South Bank University

Malcolm Walker
Professore emerito, University of Leeds

Robert Wade
Professore, London School of Economics

Michael Burke
Economista

Steve Keen
Professore, Kingston University London

Victoria Chick
Professore emerito, University College London

Anna Coote
New Economics Foundation

Ozlem Onaran
Professore, Greenwich

Andrew Cumbers
Professore, Glasgow

Tina Roberts
Economista

Suzanne J. Konzelmann
Professore, Birkbeck University of London

Tanweer Ali
Professore, University of New York in Prague

John Weeks
Professore, School of Oriental and African Studies – University of London

Marco Veronese Passarella
Professore, University of Leeds

Judith Heyer
Professore emerito, Somerville College, Oxford

Jerome De-Henau
Professore, Open University

Stefano Lucarelli
Professore, Università degli Studi di Bergamo

Paul Hudson
Universität Wissemburg-Halle

Mario Seccareccia
Professore, University of Ottawa

Pritam Singh
Professore, Oxford Brookes University Business School

Arturo Hermann
Primo ricercatore, Istituto nazionale di statistica, Roma

John Roberts
Professore, Brunel University London

Cyrus Bina
Professore, University of Minnesota

Alan Freeman
Economista

George Irvin
Professore, School of Oriental and African Studies – University of London

Susan Pashkoff
Economista

Radhika Desai
Professore, University of Manitoba

Diego Sánchez-Ancochea
Professore, University of Oxford

Guglielmo Forges Davanzati
Professore, Università del Salento

Jeanette Findlay
Professore, University of Glasgow

Raphael Kaplinsky
Professore emerito, Open University

John Ross
Socialist Economic Bulletin

Steven Hail
Docente, University of Adelaide

Louis-Philippe Rochon
Professore, Laurentian University

Hilary Wainwright
Direttore, Red Pepper

Joshua Ryan-Collins
New Economics Foundation

James Medway
Docente, City University

Alberto Paloni
Professore, University of Glasgow

Mary Robertson
Ricercatore, Leeds University

 

 

 

Traduzione Francesco Chini