Epoche e Musica. Il viaggio infinito dell’uomo.

Musica, quello strano fenomeno che da sempre accompagna le nostre esistenze anche nei frangenti più gravi della storia. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale le filarmoniche nazionali, peraltro traballanti, continuavano a proporre opere classiche che venivano sistematicamente incise e diffuse via radio. Probabilmente veniva fatto nella speranza di allietare le pene di soldati e civili rapiti dal dolore di quelle gravi circostanze, giacché era realmente l’essenza del grave a far da padrone in quel polveroso passato.

pianista

 

Credo che null’altro possa render miglior giustizia a queste mie considerazioni di ciò che seppe esprimere Roman Polanski tramite il suo capolavoro cinematografico “Il Pianista”, interpretato da un sensazionale Adrien Brody (nella foto).

 

Musica e musica. Un suono a volte impercettibile all’orecchio umano, date le limitazioni fisiche che lo caratterizzano e che lo escludono dalla possibilità di percezione dell’intero spettro in Hertz. Guarda caso proprio là dove il suono diventa maggiormente intenso, le frequenze divine generatrici dei campi vitali (con riferimento al pensiero di molte dottrine spirituali) diventano inudibili per l’uomo.

Nomadi

Nomadi

Osservando le fiamme del fuoco danzare, viene spontanea una domanda: quale frequenza le rende vive? Forse tramite la musica incoraggiante e ribelle di molte bands che con quella stessa frequenza, amplificata e spostata di molte ottave, si dà vita al fuoco delle rivolte popolari?

 

 

La fiamma si è manifestata nell’espressione gucciniana della cultura anarco-comunista-insurrezionalista che, con molteplici maschere, crea opposizione intellettuale alle caratteristiche congetture di quell’imperialismo generatore di guerre, ed è arrivata agli ardori rivoluzionari generati negli animi dalla potenza sonora di alcune formazioni come i mitici Rage Against The Machine di Zack De La Rocha, che negli anni 90 hanno saputo realmente spingere la popolazione degli States a ribellarsi alle condizioni di sopruso impartite dalle corporation leaders del capitalismo, grazie al braccio armato della polizia e delle forze militari sul versante meso-americano, fino ad arrivare ai conseguenti scontri metropolitani.

Zakk Wylde

Zakk Wylde

Nonostante le epoche si susseguano rapidamente per poi magari riproporsi come un dato ciclico, tutto sommato l’uomo non è cambiato di molto in questi ultimi secoli, anzi oserei dire che l’indole è rimasta quasi inalterata anche se tende a manifestarsi con nuovi costumi e tendenze tecnologiche.

Oggi come oggi, i sistemi di genocidio, grazie alla tradizionale corsa agli armamenti, si ripartiscono l’incarico da una parte, con i modelli d’economia liberista dall’altra. Noto con immenso dispiacere che a farne le spese in primis è proprio il mondo dell’arte e nella fattispecie quello musicale.

 

La musica, oltre a un cospicuo investimento di denaro in strumenti ed attrezzature complementari, richiede una grande quantità di tempo speso per essere appresa e svolta in piena regola. Grazie alle scusanti “libertà di mercato” e “concorrenzialità”, dove l’esigenza primaria diventa quella di lavorare dodici ore al giorno, svolgendo spesso delle mansioni ingrate, che vengono ricambiate con salari che consentono a mala pena di restare a galla (o forse no), si è trasformato il lavoro in un nuovo metodo di schiavitù.

Assieme alla nostra dignità vedo anche tramontare l’epoca dei fricchettoni del rock, che hanno lasciato lo spazio ai generi pop da encefalogramma piatto. Tutto sommato mi rincresce molto, perché quel genere di sonorità conferiva una certa dose di forza nel voler affrontare situazioni di vita negativa, dove ti ritrovi inevitabilmente esausto e senza appigli. La sonorità è come un’energia che ti spinge diabolicamente dal basso, ma ti mantiene in vita.
Considerando che tutto sommato genera molta più salute la musica dai toni aggressivi che le montagne di letame servite sul piatto freddo del dominio oligarchico, auspico che possa ritornare la piena considerazione di quei grandi chitarristi come Zakk Wylde (foto), George Lynch, Yngwie Malmsteen, Steve Vai, Eddie Van Halen.