Animeland – Racconti tra manga, anime e cosplay, di Francesco Chiatante in tour nei Festival d’Italia.
Bottega Partigiana intervista il regista
Dopo l’anticipazione durante il Roma Fiction Fest appena trascorso (11-15 novembre 2015), il primo documentario di Francesco Chiatante, Animeland – Racconti tra manga, anime e cosplay sta letteralmente facendo il giro dell’Italia!
Nel giro di pochi mesi è stato selezionato in numerosi festival e rassegne tra cui il Lecce Film Fest, la rassegna Nemoland di Firenze, il Far East Fest 2016 di Udine, il Festival dell’Oriente di Roma, nonché il BGeek di Bari e l’Etna Comics di Catania.
Interamente realizzato in low budget, il film è l’opera prima di Chiatante, classe 1981, che ne ha curato tuti gli aspetti, dall’ideazione al montaggio, dalla fotografia alla post produzione. Le musiche originali sono di Simone Martino, la consulenza artistica di Fabio Anastasio Zucchi e l’ufficio stampa di Carlo Dutto.
Animeland è un vero proprio viaggio tra le principali serie animate giapponesi, da Heidi a Goldrake, da Jeeg Robot a Dragonball e Naruto, passando per Holly e Benji, L’incantevole Creamy e Ken il guerriero. Ma non solo. Nel film si parla anche di manga, anime e cosplay, attraverso ricordi, aneddoti e sogni di personaggi degli ambiti più disparati il cui immaginario e la cui vita sono stati influenzati da fumetti e cartoni animati.
Insomma, Animeland, più che un film è un vero e proprio documento-testimonianza, che intende ricostruire e ripercorrere la storia dell’animazione e del fumetto giapponesi, attraverso i più conosciuti manga, anime e cosplay che hanno contribuito a costruire un intero immaginario generazionale decisamente “pop”.
Numerosi sono gli addetti al mestiere e i personaggi famosi intervistati nel film. Dall’animatrice e mangaka Yoshiko Watanabe, già assistente di Osamu Tezuka, allo stilista Simone Legno alias Tokidoki; da cantanti come Caparezza, che nelle canzoni spesso introduce citazioni tratte da manga giapponesi, ad attori come Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea. Troviamo poi Giorgio Maria Daviddi del Trio Medusa, che parla della sua passione e il misterioso cosplay Goldy, che rilascia un’intervista. Tra i registi italiani, Chiatante ha intervistato Maurizio Nichetti e Fausto Brizzi, mentre tra i director stranieri Shinya Tsukamoto, il Premio Oscar Michel Gondry. Tra gli animatori di serie TV, ci sono Masami Suda, animatore di serie animate quali Ken il guerriero, Kiss Me Licia e Yoichi Takahashi, autore di Holly e Benji.
Tra i nomi italiani, esperti del settore, spiccano quelli dei giornalisti Luca Raffaelli e Vincenzo Mollica, del sociologo Marco Pellitteri, del saggista Fabio Bartoli, nonché la squadra dei Kappaboys, che per primi importarono i manga giapponesi in Italia.
Priscilla Mancini: Francesco, quando è nata l’idea di realizzare un documentario sui tuoi “miti” d’infanzia e quale soddisfazione hai provato nel vedere concretizzato il tuo progetto?
Francesco Chiatante: L’idea di realizzare ANIMELAND – RACCONTI TRA MANGA, ANIME E COSPLAY nasce qualche anno fa quando tra amici, ridendo e scherzando, ci dicevamo che si sarebbe dovuto fare un punto della situazione su questi argomenti; poi da lì ad attuare davvero la cosa c’è voluto un altro po’, anche perché forse i tempi non erano ancora così maturi per mettere davvero in piedi un progetto così. Considerando che ho sempre avuto voglia di poter contribuire in qualche maniera alla diffusione e ad una maggiore comprensione di questi immaginari che hanno segnato più generazioni di ragazzi italiani e stranieri la soddisfazione di ottenere, alla fine, un film documentario così è stata massima!
PM: Nel film compaiono personalità illustri ed esperti del settore. È stato semplice coinvolgerli in Animeland?
FC: Affatto… molti di loro sono personaggi schivi, che fanno poche apparizioni in pubblico (o che venivano dal Giappone o dalla Francia, come nel caso del Premio Oscar Michel Gondry, per un tempo limitatissimo in Italia), che rilasciano a stento interviste già di norma e spesso e volentieri, giustamente, solo ad altri nomi del settore e non ad un regista emergente alla sua prima regia di un documentario di lunga durata. Ma, grazie all’ufficio stampa, Carlo Dutto, che ha lavorato a stretto contatto con me fin delle origini del progetto, e ad una serie di situazioni fortuite siamo davvero riusciti ad avere tutti i nomi che volevamo avere nel film!
PM: Ci racconti qualche curiosità o qualche situazione particolare che ti è capitata durante la realizzazione?
FC: Aneddoti da raccontare ce ne sarebbero tantissimi, anche perché una delle parti principali della lavorazione del film era proprio questa specie di “caccia all’uomo” attraverso qualsiasi via! E proprio nel bel mezzo di queste ricerche ricordo, tra i tanti, un piacevolissimo incontro col regista e attore Maurizio Nichetti durante il quale, alla fine dell’intervista, mentre mi raccontava (a telecamere spente) di come aveva lavorato alla serie animata TEEN DAYS, frugando tra i suoi DVD nel suo studio a Milano, saltò fuori un DVD contenente un mio mediometraggio che feci come tesi di laurea anni prima; glielo avevo regalato anni addietro durante la Mostra del Cinema di Venezia perché all’epoca, avendolo apprezzato per una vita come autore, mi faceva piacere consegnarne una copia proprio a lui. Il colpo di scena era che lui era più stupito di me per quest’apparizione inaspettata di questo DVD e lo apriva e chiudeva di continuo guardandolo con la sua tipica aria sorpresa “cartoonistica” che ha sempre avuto in tutti i suoi film!! Che scena incredibile, non credo che potrò mai dimenticarla!!!
PM: Fino ad ora hai sempre lavorato in progetti di cinema dal vero lontani dal mondo dell’animazione (documentari di Franco Zeffirelli, film di Ivano De Matteo, la serie Tv Il sistema, di Carmine Elia). Com’è stato parlare di “cartoni animati”?
FC: Avendo sempre amato, oltre al cinema (soprattutto quello d’autore), fumetti e cartoni animati, è stato un po’ come ritrovarsi a casa! Quello che ho fatto prima fa parte di un lungo percorso fondamentale per approdare, oggi, a tutta una serie di abilità artistiche e tecniche che non avrei mai potuto avere senza cimentarmi prima in quei progetti!
PM: Stai lavorando a qualche progetto futuro? Ci puoi dare qualche anticipazione?
FC: In questo periodo, tra una cosa e l’altra, sto scrivendo, studiando, appuntando due o tre progetti che mi piacerebbe realizzare prima o poi ma purtroppo, per il momento, non posso ancora rivelare nulla di più!