ARYA TARA

Om tare tuttare ture swaha

“Om, Liberatrice, che elimini ogni paura, e che concedi ogni successo, possano le tue benedizioni radicarsi nel nostro cuore”

Tārā è una Bodhisattva del Buddhismo Tibetano, nasce però inizialmente come protagonista dell’Induismo, dove era associata alle figure femminili di Sarasvati, Lakshmi, Parvati, Shakti, e successivamente diventa una figura di rilievo nel Buddhismo Mahayana indiano, e rappresenta “Il Principio Femminile e trascendente dei Bodhisattva”.

Tradizionalmente viene descritta come molto devota al Buddha Tonyo Drupa, e viene considerata in alcune culture vediche come una possibile figlia del Bodhisattva Avalokiteśvara, il Bodhisattva della Grande Compassione.

Molti Ricercatori Religiosi considerano Tārā come variante femminile nel Buddhismo tibetano e nel Buddhismo Mahayana indiano del Bodhisattva Avalokiteśvara, non a caso lo stesso Bodhisattva Avalokiteśvara viene rappresentato in alcuni territori dell’Estremo Oriente come Cina, Vietnam, Corea, Giappone, in maniera effeminata, dal fisico ambiguo, o addirittura con sembianze femminili, associato alla figura di Guanyin.

“L’essere di sesso femminile è una barriera per raggiungere l’illuminazione solo per gli ottusi che ancora illuminati non sono!”

Altri Studiosi di Filosofia Spirituale considerano Tārā anche come una Emanazione ( L’emanazione è una sorta di incarnazione, ma potrebbe anche essere identificata come una generazione ) del Bodhisattva Avalokiteśvara, una celebre storia racconta di come il Bodhisattva Avalokiteśvara generò un lago tramite le sue compassionevoli lacrime, al cui interno nacque un Fiore Di Loto, che sbocciando generò Tārā.

A Tārā è dedicata una serie di 108 Lodi,
che vengono recitate con l’ausilio del Mālā, il Rosario Buddhista.

“Io in quanto donna ho sviluppato la bodhicitta. Per tutte le mie vite lungo il percorso faccio il voto di rinascere donna e, nella mia ultima vita quando conseguirò la buddhità, anche allora sarò una donna.”

Tārā è stata una Bodhisattva molto moderna per i suoi tempi, persino precursrice di tanti concetti e movimenti femministi, intesi nel senso a difesa della figura della Donna e dei Valori insiti nella sua Femminilità. All’inizio non è stata molto apprezzata, soprattutto dal alcune casate di monaci, ma poi con il passare del tempo ha conquistato molta credibilità e stima da parte degli ambienti spirituali, lo dimostrano i vari appellativi con cui è stata descritta nel corso dei secoli, tutti positivi e di profonda ammirazione nei suoi confronti. Stella, Liberatrice, Pura, Compassionevole, ecc.

( Mike Dalex Mozod )